Rilascio del visto d'ingresso per ricongiungimento familiare: la pericolosità non può essere automaticamente desunta dalla presenza di precedenti penali.
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Tribunale di Roma, sezione specializzata, Ordinanza n. 1384 del 17 luglio 2019
Lo straniero che chiede il ricongiungimento familiare non è ammesso in Italia soltanto quando rappresenti una minaccia concreta e attuale per l'ordine pubblica o la sicurezza dello Stato. La segnalazione nel sistema SIS non determina un automatico diniego del visto da parte dell'autorità consolare, ma spetta all'autorità di pubblica sicurezza valutare se il predetto possa costituire una minaccia.
Lo straniero che chiede il ricongiungimento familiare non è ammesso in Italia soltanto quando rappresenti una minaccia concreta e attuale per l'ordine pubblica o la sicurezza dello Stato. La segnalazione nel sistema SIS non determina un automatico diniego del visto da parte dell'autorità consolare, ma spetta all'autorità di pubblica sicurezza valutare se il predetto possa costituire una minaccia.
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Lo straniero che chiede il ricongiungimento familiare non è ammesso in Italia soltanto quando rappresenti una minaccia concreta e attuale per l'ordine pubblica o la sicurezza dello Stato. E' illegittimo il rifiuto del visto per ricongiungimento familiare a un cittadino extracomunitario, coniuge di cittadino italiano, per il solo fatto che sul suo conto sussista una segnalazione ai fini della non ammissione entro lo spazio Schengen, senza una preliminare verifica se la presenza di tale persona costituisca una minaccia effettuale, attuale e abbastanza grave per un interesse fondamentale della collettività. La segnalazione nel sistema SIS non determina un automatico diniego del visto da parte dell'autorità consolare, ma spetta all'autorità di pubblica sicurezza valutare se il predetto possa costituire una minaccia alla sicurezza e all'ordine pubblico.
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